Quando si dice l’empatia…
Capita di arrivare in un grande albergo, di una grande città a caso….Milano, a metà gennaio, in un giorno in cui fa un freddo da morire.
Capita di arrivare lì, con una valigia stracolma, felice come una bambina per la novità e il cuore carico di aspettative.
Capita che mentre sei ancora in preda all’estasi di fronte all’immensità e all’eleganza di quell’albergo, ti si presenti davanti agli occhi una persona che cattura immediatamente la tua attenzione. Il suo sguardo, all’inizio un pò schivo, ti incuriosisce al punto che presa la macchina fotografica cominci a seguirlo…ovunque.
Voglio raccontarvi di lui, Enrico Fiorentini executive Chef dello Sheraton Malpensa.
Enrico e il ‘suo’ ristorante. Elegante, sobrio ed essenziale, per niente scontato ...a partire dal nome … dai colori… dalla luce…
e dove niente, neanche il più piccolo particolare è lasciato al caso…
E’ questa semplicità che mi piace da matti…
Mi sento onorata per il tempo che mi sta dedicando. Entro nel suo ufficio che mi appare stracolmo di oggetti, libri, foto, ricordi…e l’empatia si concretizza…. il suo legame con la Toscana salta fuori subito, al primo sguardo…
Enrico è un milanese doc ma ama la mia terra. E’ un filo doppio quello che lo lega a lei, un filo doppio fatto di affetti, di amicizie di lunga data, di quelle che non passeranno mai.
Sulla scrivania, in un bicchierone enorme, vive il suo pesciolino rosso che in realtà è nero e ….indovinate come si chiama?
P i p p o.
Non dico altro.
Sono seduta di fronte a lui che mi racconta di sé …
Mi offre un sorso di vino e una focaccina al lardo di colonnata in mio onore…..e così mi sento subito a casa e mi rilasso.. e il vino aiuta…altroché se aiuta….
Mi incuriosisce sempre sapere come nasce la passione per la cucina e lui sorride con tenerezza quando mi racconta che tutto è nato nella cucina della madre, da quei sacchettoni di fagiolini da pulire, dalle prime torte, dai primi albumi montati a neve quando ancora frequentava le medie.
Ha le idee chiare il ragazzino Enrico.
Durante la scuola superiore c’è l’incontro con il suo insegnante Marco Olivieri uomo grintoso e dalla grande solarità che gli infonde la sicurezza giusta e quindi l’approccio fondamentale per affrontare gli stages con la scuola e poi stagioni dopo stagioni nei vari ristoranti…ed è qui che “scoppia la febbre”, sono le sue parole e rendono perfettamente l’idea. E’ lavorando sul campo che si mette alla prova.
O lo ami o lo odi questo lavoro perché è un tutt’uno con la tua parte artistica, sensibile, romantica e la tenacia e l’intraprendenza che ti fanno andare avanti.
E’ una febbre che ti spinge a fare sempre meglio. E’ una febbre che ti prende e ti fa vibrare. Come le emozioni di questi giorni...
Poi Enrico gira il mondo.
Per circa 15 anni lavora in grandi alberghi negli Emirati Arabi, in Siria, in Egitto, in Slovenia, in Scozia sempre ricoprendo qualifiche di prestigio, gestisce grandi ristoranti con brigate di più di 150 uomini. Una ‘scuola’ di immensa portata perché avere a che fare con una brigata multietnica e cosmopolita dove le differenze politiche e religiose sono forti lo arricchiscono non solo a livello professionale ma soprattutto umano. Un periodo di formazione pieno di stimoli, quindi, costellato da incontri che lo ‘segnano’ positivamente.
Però dopo tanti anni lontano dall’Italia Enrico decide di tornare. Molte sono le ragioni che lo spingono a rientrare, una fra tutte, la più importante, ha solo 9 anni e si chiama Ryan.
E questo mi piace, mi piace moltissimo
Arriva allo Sheraton che l’albergo è ancora in fase di ultimazione. Mentre mi mostra le foto del cantiere che si trasforma giorno dopo giorno in una struttura imponente e perfettamente operativa, traspare evidente il suo orgoglio. E’ un pò come se Lo Sheraton fosse nato con lui. E non è poco.
Enrico Fiorentini si occupa personalmente della selezione della sua brigata che oggi è composta da 20 persone, 16 cuochi di cui quattro giovanissimi. Mi dice che tutti si distinguono per la gran voglia di lavorare insieme e per il desiderio di confrontarsi con nuove sfide. E in questo periodo le sfide sono moltissime!
Le prime due figure che affiancano Enrico fin da subito sono suoi due Sous Chefs: Carlo Molon,
e Gianni Gerratana.
Due Chefs a tutto tondo, dalla grande esperienza professionale, veramente fondamentali per lui e con i quali, mi racconta, è nato un affiatamento immediato e, credetemi, si vede…
Carlo e Gianni non sono solo due impareggiabili professionisti, sono soprattutto due anime solari, generose, infaticabili.
Ma lo staff del ristorante il Canneto non finisce qui, c’è Roberto Caruso, Chef de Partie, un uomo che eccelle in ogni settore, un pilastro imprescindibile all’interno della squadra.
C’è Paola Zurlo, che mi sfugge sempre (mannaggia), la quale riveste un ruolo di primo piano all’interno del team in quanto responsabile del reparto dedicato alla sanificazione dove c’è bisogno di grande competenza in materia, di controllo e organizzazione. Brava Paola!
Ma c’è anche Mauricio dall’Uruguai, Cristiana dal Brasile, Giuseppe, Perscy, Ivan, Ilaria, Fabio e poi ancora Alex, Veronica, Luca, Davide, Marco, Amal, Agata, Riaz, Weligama, Toufik e Sarjit….Ancora una volta tutto il mondo dentro una cucina.
Non sono solo dei nomi. Sono uomini e donne, professionisti che lavorano con serietà e dedizione affinché tutto funzioni alla perfezione. E’ come se ognuno di loro fosse la tessera esatta di un complicato puzzle, sono tutti indispensabili ed Enrico quando mi parla di loro, bhé, lo devo dire, ha gli occhi che brillano dalla soddisfazione. E’ orgoglioso di loro.
Tutti insieme sono una squadra affiatata. Ognuno con la propria personalità e predisposizione che Enrico Fiorentini ha avuto la capacità e l’intelligenza di saper instradare nel modo giusto per far si che tutti loro possano esprimere il meglio di sé.
E lasciatemelo dire, il valore aggiunto di un grande chef, è proprio quello di saper gestire e valorizzare con autorevolezza e generosità questa ricchezza umana e, visto i risultati fin’ora ottenuti, Enrico Fiorentini ci sta riuscendo alla grande!
Tra un sorsetto di vino e l’altro continua la nostra chiacchierata mentre la cucina, che è a pochi metri da noi, è in pieno fermento per la serata di domani…un evento importantissimo li aspetta.. La Puglia in Tavola all’interno della manifestazione Per Tutti i Gusti!
Ma….non sono l’unica intrusa…..Carlo Vischi che ci fai lì???
Tutto è sotto controllo e mi muovo tra di loro cercando di farmi piccola piccola per non disturbare…
ma si accorgono subito che li sto spiando….
e le nostre speranze, eccole qui….
concentratissimi….ma poi alla fine un sorrisetto me lo regalano….
La "Squadra" di Enrico Fiorentini è un "Cuore" che batte …me lo ha scritto proprio lui…ed è la verità.. è una squadra che fa cose strabilianti come il buffet preparato per l’evento Puglia. Giudicate voi:
Visto?
Conoscere Enrico Fiorentini, Carlo Molon, Gianni Gerratana è stata una bellissima sorpresa. Poter far parte, anche solo sporadicamente, della loro ‘squadra’ in veste di fotografa mi rende piena d’orgoglio.
L’empatia continua…ed io, non so più stare senza questi… adorables chefs!
Ringrazio Enrico Fiorentini per la pazienza che ha avuto fin dall’inizio, lo ringrazio soprattutto per aver riposto in me la sua fiducia e la sua stima che è assolutamente reciproca.
Ringrazio Carlo Molon e Gianni Gerratana per la loro amicizia affettuosa.
Ringrazio tutta la squadra del Canneto per avermi saputo tollerare con dolcezza mentre imperturbabile continuava a fare il suo dovere in cucina.
Ringrazio Lo Sheraton Malpensa, nella persona del suo direttore Gianrico Esposito, per la generosa ospitalità con cui ogni volta mi accolgono.
Ringrazio Carlo Vischi…. per tutte le emozioni che sto vivendo in questo momento della mia vita.
Alla prossima
la vostra Pippi